IL MANIFESTO DI UN CHIAROSCURO CALANTE

Posté par provola le 18 février 2014

ANNAPURNA

4 settembre 2015

Scorreva l’ ottantatre ,Parvati

di che secolo nessuno sa, l’Annapurna era diventata l’ultima spiaggia, non un ottomila, da calpestare assolutamente, per poter lasciare indietro gli incubi e prendere le redini di una nuova direzione.

L’Annapurna (Anna il cibo, Purnam: piena) , è la Dea del cibo, la regina delle montagne, è l’altro nome di Parvati.

Parvati sposa di Shiva nella mitologia indu’, che prese quel nome di Annapurna dopo averlo sfamato, non poteva che perdonare il mio personalissimo scopo e sfamarmi di mansuetudine. Uno scopo di abbandono totale alla terapia choc, non di diventare un seguace induista.

Quella vetta spirituale non era una qualunque, l’impegno era di farne il giro, che vuol dire aggrapparsi ad una certa resistenza fisica e caratteriale. Di una lunghezza di più di 60 kilometri anche se il più piccolo dei giganti nepalesi, il massiccio dell’Annapurna impone le sue 11 cime e  la sua immensità ai visitatori impreparati, farne il giro di vita vuol dire rompere con l’amor proprio per più di 20 giorni senza fiatare.

Per fortuna Bihm fungeva da Sirdar, il capo spedizione. Era domatore degli Dei, lui nato ai piedi dell’immane barriera sotto il Macha Pucchare, il faro dell’Annapurna, la coda del pesce come lo chiamano là. Bhim m’aiuto’ su ponti traballanti e  crepacci in testa. L’anno dopo, il figlio dell’Annapurna venne sul mottino della Cuania con il tenente Shesang a benedire il suo fedelissimo paziente.

Tra mancanza di energie ed esaurimento nervoso, l’emozione delle altitudini ebbe il suo effetto benefico, il confine tra l’impossibile passato e il vago futuro era situato sul marciapiede del Thorong, 5400 m di quota, bandiere di preghiere al vento, a nord dell’ epicentro sentimentale, qui scrissi l’ultima linea d’orizzonte alla Musa ormai svanita su altezze inarrivabili, con un inchiostro sbiadito.

Sul  colle  transitarono le mie rovine più per destino mentale che per desiderio muscolare, lassù lasciai una parte di me per raggiungere quella ignota ad ogni speranza. La temperatura bassissima gelava il cervello oltre che le dita, l’aria rarefatta favoriva l’ubriachezza delle cime. Questa specie di vino avvelenato m’imponeva una svagata evaporazione metafisica, tremavano gambe ed effetti personali. Battevo i denti e piangevo lacrime di ghiaccio, Il viso era tramortito coi baffi innevati. Ero io lo yeti vestito di pelle d’oca, il passo si faceva robotizzato e l’ardore di marmo. Una mummia verticale.

Cosi vinsi, la discesa scombussolata inizio’ alla cieca, ma l’impresa di rigenerazione appena abbozzata rappresentava una patente per gli anni venturi, cosi andai oltre il mio vicolo buio.

Durante la discesa, sette giorni di tornanti, di rottamazione dei ginocchi e di bei incontri contadini, ritrovai fede in me stesso e fantasia asiatica, dietro i miei passi svagati, tra nuvole divampanti sparivano le pietraie di malinconia. Gli sherpa, quei Tir alla moda locale, amici sinceri, cantanti e mangiatori di riso, portatori delle miserie altrui se ne infischiavano dei brutti pensieri, 50 chili sulla testa, avevano a che fare con idee di piombo. I monaci strombazzanti spingevano la carovana ed era un allegra processione  alla ricerca di una pace interiore perduta da tempo.

Ogni tanto l’Annapurna spruzzava gelo d’inverno ma il cuore ormai custodito coltivava vigneti maturi d’alta quota.

Eccoci una vita più tardi, ricordi himalayani affiorano alla superficie, sono sempre grato a Parvati del suo encomiabile aiuto, e guardandola bene, il suo sorriso traditore mi promette di cascarci ancora.

Provola.

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LAVORI IN CORSO

21 luglio 2015

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PREPARARE LA MONETA

21 luglio 2015

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L’ANAS RIAPRE I CANTIERI

20 gennaio 2015

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Al via 5 nuove opere dello Sblocca Italia. L’ANAS riapre i cantieri

(Teleborsa) – Al  via cinque nuovi progetti infrastrutturali per le opere autostradali, rese possibili grazie ai recenti provvedimenti del governo, in quanto tali opere rientrano nello stanziamento dei 5,8 miliardi finalizzati a far partire entro il 2015 circa 50 cantieri per nuove opere.

Il CdA dell’ANAS, dunque, ha dato il via libera a 2 progetti esecutivi e 3 progetti definitivi, che riguardano opere per un valore di quasi 795 milioni di euro. Le opere riguardano le regioni Lombardia, Piemonte, Veneto e Marche. In particolare, l’ANAS ha approvato: il progetto della variante di Provola (Verbano Cusio Ossola), per un valore di 245 milioni, opera di grandissimo interesse europeo, primo tratto del collegamento futuro Milano Berna, di Morbegno (Sondrio) per un valore di oltre 220 milioni, il progetto di adeguamento del tratto Trisungo-Acquasanta Terme di Via Salaria (statale 4) ad Ascoli per un valore di oltre 116 milioni, il progetto della tangenziale di Novara per un valore di oltre 124,5 milioni ed il progetto della tangenziale di Vicenza per un valore di oltre 86 milioni. I cantieri delle varianti di Provola e Morbegno saranno avviati a marzo, gli altri tre progetti andranno in gara entro fine aprile. Il presidente dell’ANAS Pietro Ciucci, annunciando la novità, ha sottolineato che “investire nelle infrastrutture vuol dire contribuire in modo decisivo al rilancio del Paese”.

 

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FIUME INFINITO

13 dicembre 2014

youtube: high hopes pink floyd:
https://www.youtube.com/watch?v=7jMlFXouPk8

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EFFETTO FARFALLA

8 settembre 2014

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Una lepidottera operaia minacciata d’estinzione

sospesa tra ieri e domani, effimera emozione

spicca a filo d’erba una spedizione alpina

e fedele alle sue praterie attacca la spina.

Esperta nel interpretare l’antiquata tradizione

e nel esprimere la sua eterna devozione

la fata vestita di un innegabile talento

rompe gli ormeggi oltre che il vento.

Con un tremore a corrente alterna di quel campo storto

i palpiti a propulsione ridisegnano la pista dell’eliporto

che una volta risuonava di gridi ormai spenti.

Prima rade la piana ma trucca anche gli spalti

da dove l’ostinato pallone ricadeva

che era un gran piacere per chi lo prendeva.

Le chiappe tumefatte dal troppo scivolare

le braghe sporche e poi stracciate da buttare

per divertimento un’ eterna fontana scavata

per chi soffre di vertigini la perfida scalinata.

Oggi ci sono i nostri fantasmi antenati

che nel cuore siedono su muri rovinati

e devono alzare i piedi con tenacia

per non ingarbugliare il filo che falcia.

Si godono un concerto dei Pink Floyd virtuale

in quel teatro incantevole di passione letale

con le misure del brano Wish you were here

che incitano in silenzio sbiaditi clamori.

Basta immaginare la collina centro di gravità

emozionata dalla voce di Gilmour una santità

la Via Lattea di fine estate in affitto agli amatori

gli applausi scroscianti degli invisibili spettatori

il ritmo del martello tornato di moda, antica batteria

che picca esperto il ferro senza sosta e annuncia

The dark side of the moon la parte oscura della luna

il volto nascosto della vita, di allegria nessuna.

S’avvicina il tanto temuto battito d’ali

su quel fianco di storici salti mortali.

Alla farfalla riesce mani sul petto

un furtivo saluto come di consueto

da non tradire l’equivoco aspetto del cielo

e mantenere le evasioni strette sotto velo.

Turbato da quel gioco di trasparenze

disorientato da impervie fragranze

il fragile velivolo evapora

con giusta tempistica di quell’ora

lasciando di questa pratica

una depressione climatica.

Provola

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A SAREM INDIPENDENT, PRU’MA DA CREPAA.

4 febbraio 2014

                   Chi lè ca la dicc ca spo’ mia pensaa e scriu in dialett ? A fùria da dii ca sem una razza da pooc e ca sem mia bun da pensa inta nossa lengua, a iem nascundu’ a nossa dignita, per generaziun e generaziun. Adess che l’ultim di no’ss le dre a sparii inca lùi, a io’ penso’u da traducc inta nossa lengua tutt i pensier cam vegn in ment. Pru’ma ca furni’ssa a nossa storia, in mezz a la mundializzaziun. Pruma ca ruva i Cines a custru’i una centraal a carbun a Daila.

U pissei impurtant le che u sentiment u vegna senza che u talian u vegna da metas da mezz. A ureva udee quant le beel a impinii internet cun quela bela lengua. Cun quei pooc rig am rendi cùnt quant le’ facil da scriuv intu no’ss parlaa.

Le cume s’ a iaris truvo’u una liberta nova, un’ ata manera da vi’u.

Da inco’i ca vegna pù inscun a dii ca iem mia diritu da scri’u cumè ca i nem vo’eia nùi.

“Tutt i oman i nass libar e tutt istess per dignita e diritt. I ia giudizi e cuscienza e i a da tratass cume fradej”.

Dichiaraziun ùniversaal di diritt ad l’oman. Pariz, nul 1789 (mila setcent vutanta no’uv.)

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LE LUCI DI UOV

15 dicembre 2013

        Nel  bel mezzo di una notte, mi ritrovai senza il faro della torre di ferro, signora della mia prigionia. Il rumore incessante dell’immenso formichaio per incanto svani’.

All’ in fuori di Fracc, sobborgo di Proula, saltai il muro di Berlino, crollato dalla crisi d’ identità e dalle rivoluzioni della normalità, passai il limite dell’Alpe, che il mio limite rappresentava, li’ dove svaniva ogni paura, dove ogni battaglia diventava vincente.

Senza gli abiti rigati, mi inerpicai sul percorso della creazione divina, cercai di salire sul serpente d’acqua, in direzione dell’origine, della sorgente della vita.

Le  nuvole correvano alla velocità del suono, dipingendo sul soffito stellare i sogni di Van Gogh. Più sù, le luci di Uov erano una fiamma per maghi finti. Il Cimone castigava ogni tentativo di evasione.

Finalmente stringendo i denti per l’avversa ossessione del sentimento che fugge, arrivai di stremata volontà all’entrata della grotta ambita. Il sasso dolorante di prà dal bisà respingeva ogni tormento dà un eternità.

Prà dal Bisà era la Mecca dei sentimenti  bui, dei dolori immensi, li’ dentro incontrai il divino solitario, il re pacificatore.

Infilandomi nel posto sottostante alla carapace dolomitica, una voce indolore e ragionevole mi consiglio’ di accettare lo sdraio roccioso.  Il ruggito della caverna addestro’ il mio torpore, mi vesti’ di buonumore acquistando dal fatto storico una vera beatitudine.

Di dentro trovai protezione e silenzio assoluto, il masso m’ insegno’ il futuro.

Mi addormentai e di schianto sognai. Lei apparve senza veli, galvanizzata dal granitico incontro.

O mia Terra. O fonte di vita.

Ti ho portata per le vie di Katmandu, per le cime del kumbu, per i bianchi tappeti  dell’artico, per le solitudini e le incertezze.

Ti ho cercata nel cielo d’Hymalaya, nelle praterie degli indios, nel sale della Morte, ti ho vista in cima alle mie ambizioni, nel vuoto dei sentimenti .

Ti ho seduta sul trono dei dolori, ti ho rovinata con la forza della disperazione. Ti ho anientata con un muro di felicità, ti ho imprigionata nel cuore della mia indifferenza, ti ho spinta nell’ orrido siderale.

Camminando per i boschi della sincerità cercai di capire l’inspiegabile benessere.  Mi misi a correrere  alla ricerca del mistero dei sentimenti.

Versato sul lato scientifico delle comprensioni, neanche Dio resistette alla smania del sapere, mi liberai dell’ immensità e del perdono. Feci scendere Cristo dalla sua croce, concedendogli  per unica distrazione, l’occasione di sbrigare la sua filosofia. Neanche Buddha fu’ per me un rifugio eterno, le cerimonie dell’aldilà si affievolirono, lasciandomi indomito dal ballo delle perplessità;

O mia Terra, O fonte di vita, Tu sei all’inizio e alla fine, dal sorgere dell’ alba fino al vuoto del tramonto,  hai attraversato il viaggio, dal finestrino senza sosta ho esplorato ogni parte dell’estasi, dal treno dei tormenti mai sono sceso.

Neanche le rughe mi salvano dal tuo potere. Tu sei la prigione, tu sei l’evasione e l’ossessione. Tu sei la fine di ogni sistema.

Niente, mi rimane un bel niente di te, porti via la lingua e la storia infinita, conti i morti e spazzi via la mia polvere. Battiato curava lei, lui aveva la musica, la poesia, e sopratutto l’amore di Lei, la proteggeva dalla malinconia, e mi rimane la malinconia da darti perchè le correnti gravitazionali ti portano via ogni volta di più.

Quando finalmente torno’ il sentimento, la luce di uov là di fuori stava svanendo, era ora di rientrare, di scendere per il sentiero fiero,  di ritrovare la logica di una via maestra, di percorrere la direzione  della mia fine.

Provola già schiava delle pale eoliche, stava organizzando il rimpatrio dei pochi cinesi rimasti, certi pendolari dagli occhi a mandorla aspettavano l’ultimo elicottero, non mi fermai a piangere sui tempi passati. Risparmiai un ultimo sguardo e scesi, attraversai lo specchio pieno di vecchiaia sospeso sul mare di nuvole, mi infilai tra monti dispersi, dimenticai una parte di me per non tornare piu’.

Di dentro rimanevano parole ormai inutili, impossibili da scambiare, una memoria ingombrante, un dizionario da scrivere, una calligrafia da inventare sulla tastiera, un destino da consegnare alle nuvole virtuali. Chi lo sa come si dice in dialetto Cloud Computing ? Dico “un sac ad nival” e nessuno mi contradisce.

Prima del salto volante.

Provola

 Scritto da provola

LO STATO DEL PIANETA

2 agosto 2013

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                          Siamo sul isola di Midway a qualche migliaio di kilometri dalla prima costa americana, in pieno oceano Pacifico. Ecco perchè la lotta contro la cosidetta crescita è diventato col passare degli anni la mia priorità assoluta. La mia angoscia permanente è : cosa dobbiamo lasciare ai nostri figli ?  Un pianeta inquinato e surriscaldato, un mare di supermercati, una Brana travestita in Selva gigante. Ma non ci dobbiamo preoccupare, ci hanno fatto il parco Val Grande. Ingenui cittadini, dormite tranquilli…

Clicca qui : LO STATO DEL PIANETA

 

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CURSOLO: L’ULTIMA BATTAGLIA

9 luglio 2013

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All’ Amica Luna…

                        Mi chiamo Cursolo…Incamo’. Sono un mezzo nido senz’importanza. Sto’ morendo, c’è poco da dire, e da ridere. Mille anni, adesso basta, la mia storia è fatta, di fame e non di fama, ma mi accontento lo stesso, mille anni sono un bel traguardo. La vita se ne va, non è una novità, il cimitero pieno, la piazza vuota, il fiato sospeso. Me ne vado colla coscienza tranquilla, con un sentimento di pace e la certezza di una missione andata al suo termine, ho spazzato via la cenere appiccicata alla mia mente.

Il tempo non conta perchè non esiste più, esiste solo se c’è qualcuno che lo misura, il mio campo di bocce era una traccia di civiltà, hanno perso il pallino e nessuno tira piu’…punto. Quel cortile senza corriera è il cuore che si spegne, il campanile, naso all’in giu’ è già muto. Il timbro del mio singhiozzo non riesce a muovere le campane ferme di tanta ruggine. C’è il vuoto, il deserto che avanza, ho mandato forze armate di volontà ad arricchire e costruire il mondo, contrabandieri, spazzacamini, muratori. Ho conservato la povertà e la nostalgia della dolce vita. Mi rimane l’Albi, fontana dei soldi buoni, lenzuole a bagno, non c’è Trevi che regga il confronto.

Mi chiamavano parrocchia, il prete dal tanto bivaccare ha lasciato la chiesa, Il Santo è l’Antonio ma non il vero, solo l’Abate che dell’altro è la controfigura e la chiave del paradiso chi la trova ormai ? Il mio pianto è preghiera sottile come l’orizzonte, di là c’è l’Himalaya, Cristo mi dice basta, chissà se Buddha mi avrebbe accomodato meglio sul fianco dell’Ama Dablam. Il Tibet è malato di Cina ma almeno lui c’ha il Dalai Lama che lo difende. Io il mago delle tenebre.

La scuola è un ricordo, l’asilo s’è riempito di vecchi saggi e due gatti. In venti sono rimasti, ultimi superstiti, quei guardiani della memoria bastano per una polenta, ma la polenta d’oggi è liofilizzata e chi la mangia la purea gialla ? Con questi venti apostoli rimango in classifica, Roma la guida, io la spingo, prima la capitale, io un capitale di simpatia. Di cognome son’ Orasso, me l’aveva detto un Duce qualunque, di fascista m’è rimasto solo il fascino del totale abbandono, del quartiere basso un’alleanza evanescente.

Sono il lato oscuro del lago, che Minore non è, il mio sudore è una goccia torbida e quel pozzo pieno di lacrime sembra una fossa dove le trote pendolari sbancano alla ricerca del fast food. Le mie rughe profonde, schegge d’inferno, crepacci di Gridone, un grido infinito. Mutt prati cancellati, Runcun rasoiate appannate, Alb’ia il mio volto è un lampo scarico di energie, quei pascoli fumogeni sono le frontiere della mia fronte fiera, fronte del no.

Sul  campostella  del Cimùn ricevo l’alba prima del Rosa ed è già una bella prepotenza, quassù faccio segni alla Madonnina, ma il Duomo non è dono di sè, il suo oro non brilla, perchè il sole è girato dall’altra parte, sono a nord, che più a nord di cosi non si puo’, che piu’ sù ci son le banche svizzere, le monete luccicanti, le casse piene dal nome segreto. Le mie vene sono valli dove la cresta fà ombra a nuvole vagabonde, il fieno è sparso come i peli in bocca di Terza media, il mio percorso è l’altitudine, anche l’aquila sembra una rondine.

Il mio sangue è un torrente in piena, di rabbia, di nome fim, quasi fiume che non ha niente di Volgare, il nevaio di uov, lavenca ormai evasa, lingua appesa al dialetto, s’è sciolto nel bel mezzo del riscaldamento globale e nessuno mi capisce più. Per dire qui dico chilo’ ma non è un peso, se dico ci-tu taci ma non è un ordine. Il diluvio di fine estate, che bùzza… è la mia monsone, la mia acqua avanza per la sete dei Tedeschi cannobini, ma chi me la paga quando finisce nel lago ?

L’erba è la mia pelle ma l’alpe trema dal troppo verde che invade, perchè non c’è Provola senza latte, seme della Brana. La mia bandiera, senza la i, è piantata sulla motta sperduta, rovina isolata tra le luci roventi di Daila, lucciola dell’ultima repubblica col freno tirato, ciglio pericolante nella notte fonda di Las Vegas, senza le ore piccole. La sponda è un sasso, di giù c’è il Gran Canyon, cascate di detriti, monti ribelli. Quel luogo è un regalo di beneficenza per lo sguardo, offre un panorama improbabile con i cerchi degli uccelloni neri sostenuti dalla brezza d’oriente. La voce si fà bassa, la gola stretta, eco di galleria, ponte a strapiombo, lo scricchiolio del scireu troppo greve, si fà sera.

Il frastuono incombe. Temporale in tempo reale, concerto di tamburi, bagliori in diretta, orgasma planetario, apriti universo, cade il mare. Pericolo di colpo di fulmine, massimo rischio atomico, Three Mile Island, anno 1979. Sono irradiato a vita, l’avro’ saputo ben più tardi.

Dal municipio guardo la sagoma di Kennedy come ad un Torrione disperso, quale unica barriera visuale, solo un illusione, una fiamma di giovinezza ma poi non è un dramma se la linea crolla, se il profilo distrutto non è più’ quello favorevole ai sogni d’America. Si fà notte, imparo l’Arte della malinconia.

Sono fuori d’Italia, solo amante di Lampedusa, nè inno nè isola madre, il Bel Paese s’è dimenticato di me, pero’ l’Europa della finanza vola via nel mio cielo pieno di righe che vanno avanti e indietro. Le mie braccia sono rami sterili, cosi la mia legna non fà fuoco e nemmeno fà libri, ma la mia corteccia è cultura e i libri a volte sono irrisoria anti-cultura. Le mie mani cercando il Creatore, hanno scolpito il paesaggio con pietre e piode.

Negli anni recenti, sono diventato una specie di Apache senza carta di credito per volontà di Stato e mancanza di fantasia, mi parlavano del mio avvenire ed era la prima volta dopo un secolo di solitudine.

A dir la verità, sono entrato nel Parco senza accorgermi, mi cantavano la libertà, difatti gli animali in gabbia oggi stanno meglio degli altri ma questa è libertà oscena perchè mi hanno scambiato le rocce di granito per dei muri finti. M’hanno messo il vestito del Far West, pero’ gli Indiani non crepano come me perchè loro fanno figli e quei figli si fanno il casino’, invece i miei figli sono fuggiti senza far casino. Senza riguardo.

Allora vai col Parco Val Grande ! Ecco la coltellata con l’intento di svuotarmi poco a poco, poi la flebo che sà di eutanasia, ecco un branco di ambientalisti che fanno commercio di buone intenzioni altrove, ecco la folla dei turisti…la libertà che viene meno. Ma questo non è neanche il mio dolore perchè sono agli sgoccioli.

Più di Parco, m’hanno fatto riserva. Hanno capito che la mia tribù è una razza in via d’estinzione, che lo smarrimento nelle vicinanze del prà bizzarro (Prà dal bisà per gli intimi) è tale che la grotta inghiotte anche il pensiero. E m’ hanno intrappolato. Di colpo mi sono accorto che il parco senza la p maiuscola è splendore di pura accademia, che il parco è la Scala di un’ opera di plastica, un programma senza stima per la vita, assistenza sociale per una fauna introdotta. Ho scoperto l’inganno.

Hanno il cane lupo ma credono di avere il panda, le marmote vedono zaini a targhe alterne, il bosco è betola unica, straripante, le castagne crepano, i pini pungono la quercia madre in triste ritirata, sparita in sotto bosco, i funghi sono cernobilizzati. Anche i falchi moderni hanno evolto, adesso snobbano le vipere e la magra paga del volo sindacale. Impiegati in divisa dell’Alitalia, preferiscono in cambio dell’aumento salariale spaventare i gabbiani per proteggere i jumbo.

Il parco è una vergogna, è una vernice per le mie unghie finte che crescono a stento col veleno. Il parco è fatto con le sabbie mobili del repertorio politico, è un erosione permanente, non un canto

d’ Amore.

Il parco è la pura demagogia di una nazione allo sbando: rifiuto il nucleare, ma per poter continuare la festa compro l’energia ai Galletti francesi che sanno fare solo quello, aumentano i rifiuti e la sporcizia di una crescita senza limiti, tanto ti faccio il parco come un seno al silicone.

Il parco è una culla per cinghiali riservati sul daffare, ogni tanto vengono a trovarmi perchè si sono affezionati al mio sorriso amaro. Il parco è di una tristezza assoluta, le piante spuntano ovunque per effetto smog, il diossidio di carbonio favorisce l’emergenza della selva gigante, il troppo ossigeno spinge di brutto il fiato, il ragionamento latita.

Il parco non è natura, è un prodotto naturale, non è la stessa cosa, è il contrario, dappertutto alberi senza vere radici, suolo di pasta molle, cottura venti minuti, come il ritardo dei treni, Terra in conserva. Il parco è salvaguardia di un ambiente in sciopero, razzismo biologico, vi si respira aria concentrata. Il parco è evasione fiscale per gente stressata senza soldi, è una assurda prigione per l’anima mia. Il parco è il soffio di un tubo di scappamento, è un fiore strappato che finisce in un vaso. Il mio solo limite è un Cortechiuso non un parco aperto al vento d’ignoranza.

I forestali saliscendono con la 4 per 4, mutande sponsorizzate al vento si fanno lo stendardo travestito di preghiere ecologiste. Gli apprendisti sherpa coi stivaletti in pelle di coccodrillo vogliono proteggere la Valle piccola, ma intanto difendono l’ordinaria amministrazione, perchè la Valle era vuota anche prima di loro e nessuno aveva intenzione di invaderla. A volte un cittadino spaesato in debito di certezze cerca di addomesticare l’avventura e le sensazioni artificiali con la lente numerica e le coronarie intasate, qui si fà la scalata invernale in parete di ferragosto.

Ma di tutto cio’ non m’ importa più nulla, voglio solo rimuovere il guinzaglio.

Sto’ morendo, ma voglio morire libero, lasciatemi almeno la mia unica delinquenza, un ballo in maschera per schivare il mio destino di luna calante, voglio soffrire ancora una volta di vertigini, di vere bellezze incontaminate, voglio star fuori, non rinchiuso, cosi ridotto non servo a niente.

Tutti si sono dimenticati i termini del contratto, i favori disgraziati. Tenetevi pure i soldi promessi, e mai dati, l’orrendo sviluppo, mi basta l’oblio discreto. Sono il minimo dei disturbi, il puntino mapale, una lenticchia catastale, una catastrofe invisibile. Ridatemi il mio corpo, cosi l’orgoglio delle generazioni scomparse, in un gioioso rimbombo rivitalizzerà per un istante, il vortice della mia agonia.

Chiedo scusa se do’ ancora fastidio ma l’ultimo a partire chiuda la porta del mio giardino perduto. Se il mondo è paese non c’è posto per me, rido’ l’antenna, a voi gli studi, le onde bugiarde, le frequenze truccate, la televisione letale, già abbiamo cambiato epoca.

Lascio questa platea insensibile, per il bene dell’Umanità, benchè di umanità ne rimanga cosi poca.

Se il Parco vuole riprendersi il territorio dopo la mia scomparsa, lo faccia senza pietà per l’accaduto, gli operai boscaioli prolunghino pure la pista della Malpensa con monti di cemento fino qui, per il bene dei viaggiatori cinesi. Da raccattafesserie, costruiscano una diga per le occasioni perdute, un’ immane muraglia. Del passato rimane un passo falso sù viali storti, di ieri si vedono solo le orme sincere, il soccombere alla passione delle cime, lo scorcio di una storia buia, senza morale, un attimo di Eternità.

Mi rivolgo al testimone prediletto e a chi è esperto dei soldati ignoti, chi riempie il taccuino, chi bussa  alla porta di nessuno, chi sà mollare il cellulare e sentire il silenzio, chi passa nelle vicinanze, chi mi spreme il polso come si fà coi limoni marci, chi si accorge del mio partire,  chi mi toglie il sospiro.

Sento lei…solo lei capirà il mio lento mormorio tra sogni e realtà.

Sarà lei ? L’allegoria della vita.

Per l’addetto all’anagrafe, che senza un filo di tristezza dovrà scrivere il mio nome e la mia tragedia sul registro funebre:

« mi chiamavo… CO’RSU. »

Provola

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L’ITALIE DES SALAUDS

Posté par provola le 22 juillet 2013

Cécile Kyenge e la foto dell'orango su Wikipedia

                      Cecile Kyenge Ministre italien de l »intégration a été traitée rien moins que d’Orang-Outan par le Vice Président du Sénat, Roberto Calderoli, lors d’un meeting de son Parti la Ligue du Nord.

Cette insulte me va droit au coeur, mon père ayant eu à servir sous les ordres de Mussolini durant la dernière guerre pendant 7 ans tout cela pour que 70 ans après, des connards de la pire espèce, des putains de nationalistes, viennent nous replanter un couteau dans le dos en regurgitant d’infames idéologies.

Le pire dans tout cela est que le fameux salopard a bien cru se dédouanner en envoyant un bouquet de fleurs à la Ministre insultée ce qui lui permit de ne pas se sentir obligé de démitionner. Le problème est que la Ligue du Nord appartient à la coalition du Parti des Libertés de Berlusconi qui détient le pouvoir de faire éventuellement capoter le gouvernement selon son bon-vouloir. 

Si le Président a très légèrement souligné le caractère peu amen des insultes racistes, le Sénat peu dormir tranquille, Calderoli est toujours à son poste. L’horreur totale, qui passe de ce coté-ci des Alpes comme une lettre à la poste.

 

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ROME: LA NUIT DE LA RUE (en direct)

Posté par provola le 20 avril 2013

 ROME: LA NUIT DE LA RUE (en direct) dans ITALIE elenco_168252 

La place du parlement assiégée par la protestation spontanée suite à la réelection  du president Napolitano.

                       Suite à l’élection du président par un Parlement déconsidéré par une grande partie du peuple, une manifestation de protestation s’est emparée de la capitale italienne. Nous suivons le direct de cette longue nuit qui pourrait décider d’un bouleversement démocratique. http://videochat.corriere.it/index_H2401.shtml?c=H24_1

Les électeurs de Beppe Grillo ( Mouvement 5 étoiles, 1er parti du pays aux dernières élections parlementaires) mais aussi d’autres partis de gauche et de droite qui ne supportent plus la façon dont est gouverné le pays en proie à une crise économique terrible, se retrouvent ce soir dans les rues de Rome pour réclamer la démission du Président Napolitano élu par les parlementaires cet aprè-midi.

Journal de 20 H sur France 2 (de Delahousse) : rien sur les événements en Italie.

L’humoriste Beppe Grillo, à la tête du premier parti italien, appelle ce soir à une « Marche sur Rome » et dénonce un « coup d’Etat ». Allusion au fait que le prix de cette élection est un gouvernement de coalition droite-gauche que le leader du centre gauche Bersani avait dénoncé pendant toute sa campagne comme un « pacte faustien » auquel il se refusait.

 

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ITALIE: L’ANCIEN NOUVEAU PRESIDENT (en direct de Rome)

Posté par provola le 20 avril 2013

  ITALIE: L'ANCIEN NOUVEAU PRESIDENT (en direct de Rome) dans ITALIE Obama_NapolitanoBeppe-Grillo_2490875b dans ITALIE

18H00                   Napolitano (88 ans) à nouveau élu Président après cinq votes infructueux. Le parlement se passe de la volonté du peuple et remet en place le représentant d’une Italie au bord de la crise de nerf.: http://videochat.corriere.it/index_H2401.shtml?c=H24_1

En place du Montecitorio, place du Parlement, la réponse du peuple de Grillo, le Président du premier Parti (Parti 5 étoiles ) et dont le candidat à l’élection présidentielle a été mis de coté par les partis dits de gouvernement. : « Vaffan culo ». « Elezioni subito ».

Après six semaines de tergiversations l’Assemblée n’a toujours pas réussi à former un gouvernement. La seule chose qui semble certaine: de nouvelles élections deviennent inévitables. 

http://video.repubblica.it/copertina/in-diretta-da-piazza-montecitorio/125957?video=&ref=HREA-1

La place devant le Parlement bourrée de monde demande la démission du Président nouvellement élu, la nuit va être chaude . Grillo est attendu à Rome en début de soirée. Les députés et les sénateurs vont devoir sortir par des portes dérobées.

18H 39  La place se met à scander « Honte à vous », « bouffons », « démission » . Il est demandé aux élus du peuple de sortir du Parlement. »Fuori loro dentro noi » Le peuple au parlement, les élus dehors.

Jamais sans doute n’aurons-nous assisté à une telle césure entre le peuple et les représentants du peuple.

La foule est tellement compacte que des gens commencent à avoir du mal à respirer. 

Des slogans réclament de donner l’assaut au Parlement:  « Les partis qui ont précipité le pays dans une crise insurmontable se sont encore entendus pour mettre en place le pire Président des trente dernières années. Toujours les mêmes magouilles, les mêmes tractations pour se partager le pouvoir. »

19H20 Obama envoit un message de congratulations:« Napolitano est le Président de la stabilité. »  Les USA poussent un soupir de soulagement. Les bases militaires US en Italie sont sauves.  Les Italiens sont mécontents, Obama se réjouit.

Jour d’élections: le jour où la démocratie est morte.

19H45 les forces anti-émeutes commencent à prendre position.

 

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ELECTIONS ITALIE: QUELLE MASCARADE ?

Posté par provola le 26 février 2013

                      ELECTIONS ITALIE: QUELLE MASCARADE ? dans ITALIE Beppe-Grillo_2490875b        

                             Ne nous y trompons pas, l’Italie n’a pas subitement basculé dans le n’importe quoi comme bon nombre de commentateurs franchouillards, l’air un brin condescendant  veulent bien nous le faire croire. Que l’Europe des marchés se fasse du mouron j’e n’en doute pas un seul instant mais faire passer la démocratie italienne pour un repaire de populistes, n’est pas un comportement correct. 

Que nous dit le peuple italien ? Que l’Europe n’a rien à voir avec ce qu’on lui a vendu depuis des décennies,(les lecteurs de ce blog en savent quelque chose) l’Euro fort, l’Etat continent sui protège le modèle de développement, tout cela n’est qu’un amas de balivernes à l’aune des coupes drastiques dans la dépense sociale, à l’aune de l’explosion de la dette et du chômage induit par l’austérité. Depuis ce matin ce ne sont que sarcasmes et  menaces, de la part des sbires de la finance  qui se demandent si la pilule amère va pouvoir être administrée avec autant de facilité qu’avec le précédent gouvernement Monti, rangé aux oubliettes. Le Spread, l’écart de taux ( remboursement des dettes souveraines) entre Allemagne le bon élève et l’Italie s’est a nouveau tendu comme pour avertir la population de la mauvaise humeur des préteurs.

Aucun commentaire ne s’est réellement penché sur ce que cachait véritablement le résultat du vote législatif d’hier. Si le retour de Berlusconi a une logique évidente, les classes favorisées voyant dans la baisse des impôt promise par le Cavaliere une façon de revenir aux fastes d’antan, toujours moins d’impôts, toujours moins de taxes et d’Etat, le gagnant fait figure de perdant tant les résultats escomptés se dissolvent en jus de boudin. Le centre gauche à la Hollande pour faire court, se croyait suffisamment à l’abri pour promettre la poursuite des mesures draconiennes imposées par Bruxelles, son émiettement au cours de la campagne est une réponse cinglante au dictat de Madame Merkel. le sénat qui pèse d’un poids aussi lourd que l’assemblée nationale étant bloqué, le pays devient difficilement gouvernable, l’arbitre devient celui que personne n’attendait, le Mouvement cinq étoiles.

 Avant de s’offusquer des dérives du peuple italien, voyons plutôt ce que propose ce parti naissant:

ETAT ET CITOYENNETE:

l’organisation actuelle de l’Etat est burocratique, surdimensionnée, couteuse et inefficace, le parlement ne représente plus les citoyens. Les Partis se sont substitués à la volonté populaire et se sont soustraits à son contrôle et à son jugement. Cinq étoiles propose d’abolir les Provinces (les départements italiens).

Communautés de communes pour les communes inférieures à 5000 habitants.

Réduction à deux mandats maximum pour tout représentant publique.

Elimination de tout privilège particulier pour les parlementaires, y compris celui ouvrant droit à la retraite après 2 ans et demi de mandat.  

Interdiction pour les parlementaires d’exercer une atre profession durant leur mandat.

Salaires des Parlementaires alignés sur la moyenne des salaires nationaux.

Abolition des remboursements électoraux.

Interdiction du cumul des mandats.

Non éligibilité pour les anciens condamnés.

Référendum d’initiative populaire.

Chaque loi votée doit être subordonnée à une couverture financière.

Les lois doivent être rendues publiques on line 3 mois avant leur approbation pour permettre le débat citoyen.

ENERGIE:

Une politique rigoureuse de réduction des gaz à effet de serre doit permettre à l’Italie de respecter les directives du protocole de Kyoto.

Une série de mesures énergétique doivent permettre de faciliter la transformation énergétique.

Possibilité pour chaque citoyen de revendre sa propre énergie au distributeur national.(Enel) 

INFORMATION.

L’information est le fondement de la Démocratie. Si le contrôle de l’information est concentré chez peu d’acteurs, il en résulte une dérive anti-démocratique. Le Citoyen non informé ou désinformés ne peut pas décider ni choisir. Il n’a plus qu’un rôle de consommateur et d’électeur passif.

Aucune chaîne nationale de télévision ne doit être possédée par un actionnaire privé majoritaire. Aucun actionnaire ne peut être propriétaire de plus de 10% d’une telle télé à couverture nationale.

Aucun quotidien national ne peut-être possédé par un actionnaire unique. L’actionnariat sera diffus avec des parts maximum de 10%.   

Deux chaînes publiques seront vendues à un actionnariat diffus avec un maximum de 10% par part.

Alignement immédiat des tarifs de l’ADSL aux tarifs moyens pratiqués en Europe.

ECONOMIE.

Interdiction de la participation à plusieurs Conseils d’administration de sociétés cotées en bourse.

Interdiction du démantèlement d’industries alimentaires et manufacturières d’un important intérêt sur le marché intérieur.

Interdiction de l’actionnariat croisé entre les banques et l’industrie.

Introduction d’un salaire maximum pour le management des sociétés cotées en borses et les sociétés à participation d’Etat.

Abolition des stock-options.

Abolition des monopoles de fait: Autoroutes, Pétrole (ENI), électricité (ENEL), Médiaset (Berlusconi), Ferroviaire.

Alignement des tarifs de l’énergie, de l’accès internet, de la téléphonie, de l’électricité et des transports à la moyenne des couts européens.

Réduction de la dette publique par un effort sur les gaspillages et sur l’introduction de nouvelles technologies permettant de réduire le nombre d’intermédiaires.

Favoriser la production locale.

Soutenir les associations à but non lucratif.

Allocation chômage garantie.

Taxe sur les sociétés induisant une casse sociale.

TRANSPORTS:

Taxe sur l’usage de la voiture dans les zones urbaines.

Développement des pistes cyclables.

Effort sur les zones de stationnement pour les vélos.

Taxe sur l’utilisation de la voiture dans les centre-villes.

Effort sur les transports collectifs.

Arrêt de la ligne TGV Lyon Turin.

Interdiction de la construction de nouveaux parkings en ville.

Développement des trains de banlieue.

Subsides accordés au télé-travail.

SANTE:

La santé doit rester un service public, la santé privée réduit le potentiel et enlève les talents à la santé publique.

Gratuité totale des soins et équité d’accès, franchise en fonction des revenus de chacun pour les soins non essentiels.

Promotion des médicaments génériques.

Promotion des principes actifs et non pas des noms commerciaux et des marques de l’industrie pharmaceutique. 

Lutte contre la douleur, en particulier développement de l’emploi dela morphine.

Financement de la recherche médicale par une diminution de la recherche militaire.

Effort sur la recherche sur les maladies rares.

Elimination des incinérateurs.

Introduction du délit pour politique ou autre décisions locales ou nationales provoquant à terme des maladies ( voir Amiante)

 EDUCATION NATIONALE:

Accès à internet dans toutes les écoles.

Abolition progressive des livres scolaires et remplacement par l’accès au format digital via internet.

Enseignement obligatoire de l’Anglais à l’école maternelle.

Ressources de l’Etat uniquement allouées à l’école publique.

Enseignement gratuit de la langue italienne à tous les étrangers.

Accès public aux leçons universitaires.

Investissements dans la recherche universitaire.  

On le voit, les mesures proposées semblent souvent tomber sous le sens, il n’y a là rien qui vaille à ce Parti la bordées de sifflets qu’on lui adresse de ce coté-ci des Alpes. Les nouveaux députés pour la plupart issus de la société civile et non pas des élites ne sont surtout pas des habitués des hémicycles, gageons qu’ils sauront se préserver des avances qui ne manqueront pas d’arriver de toutes parts de l’échiquier politique. 

Monti est renvoyé aux oubliettes et Bruxelles est avertie, les peuples ne supportent plus les diktats et les politiques qui ne mênent qu’au désastre social, une page inédite est en train de s’écrire qui ne s’effacera pas de si tôt.

 

 

 

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LE SOLEIL D’ITALIE

Posté par provola le 16 février 2012

Dal fotovoltaico il 25% dei consumi domestici -    TABELLE         Je ne pouvais refermer le dossier de l’amiante en Italie sans basculer illico sur le front du solaire dans la péninsule. Je ne suis pas là que pour taper sur le pays de Dante qui est aussi un peu et même beaucoup le mien, autant qu’il le fut en tous cas pour un certain Ventura.

Si l’Italie se démène avec de multiples boulets aux pattes comme ceux de la dette, de la corruption généralisée et de l’évasion fiscale, il lui arrive pourtant de faire preuve de sagesse, de hardiesse et même de génie quand elle se trouve acculée avec le feu aux fesses. Et dans le champ énérgétique nulle doute que notre voisin a plus de choses intéressantes à nous montrer que nous n’en avons à lui proposer.

Qui sait par exemple que l’Italie est le pays au monde, peu après l’Allemagne, possédant la puissance photovoltaïque installée la plus importante au monde ?

12 800 mégawatts de puissance (l’équivalent de 12 centrales nucléaires) fournis par 330 000 installations. Le photovoltaïque produit 25 % de la consommation électrique des foyers ce qui représente 6% de la consommation électrique totale.  Le quart des télévisions, des ampoules électriques, des machines à laver fonctionne à l’énergie solaire, un résultat incroyable quand on pense qu’il y a dix ans , il n’y avait rien de tout cela ou presque.

Et le processus s’accélère, loin de pâtir de la crise, le photovoltaïque a vu son envol inexorable favorisé par le refus définitif du nucléaire prononcé par le peuple lors du référendum de 2011. Un vrai référendum celui-là, sérieux, nécessaire, démocratique, pas la marmelade proposée en ces jours par notre ancien Président.

La production record d’énergie renouvelable (l’ éolien est aussi une réussite en Italie) a ainsi permis à l’Italie d’ atteindre les objectifs de Kyoto. (Réduction de 6,5 % des gaz à effet de serre de 1990 à aujourd’hui, ce qui va lui éviter d’avoir à régler une amende de 860 millions d’euros, ce qui n’est pas négligeable en cette période de pénurie.)

Pendant ce temps, de ce coté-ci des Alpes nous continuons à nous entre-déchirer sur le nucléaire, alors que nous n’avons même plus les moyens de démanteler notre parc obsolète, dixit la Cour des comptes, alors que nous ne connaissons pas les coûts futurs du stockage des déchets, alors que les décisions à prendre risquent de plomber le pays pour des générations.

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AMIANTE: LES PROFITS TUEURS

Posté par provola le 15 février 2012

Le combat de l'association pour la défense des victimes de l'amiante dans les Ardennes, se poursuit.

Après la condamnation de deux ex-hauts dirigeants d’Eternit, à Turin, l’espoir renaît pour les centaines de victimes de l’amiante et leurs familles, dans les Ardennes. Les plaintes déposées au pénal à l’encontre des deux entreprises, Deville et Foséco, sont du même registre.

                            Combien de drames, combien de larmes, combien encore à venir? On est au delà de Bophal, au delà de Tchernobyl, peut-être au delà de tout ce qu’on peut imaginer. Des centaines de milliers de malades pour rien et de morts inutiles, l’amiante, avant d’être la fibre isolante, c’est  la fibre du profit :http://www.youtube.com/watch?v=kBqqJdPpAd0 

En 1996, les experts de l’Inserm estimaient que 100 000 Français mourraient d’ici en 2025 d’avoir inhalé de l’amiante. Des ravages qui ne concernent pas que l’Hexagone, l’Organisation mondiale du travail estimant que ce minéral est responsable de 100 000 décès chaque année dans le monde.

 

"Stephan Schmidheiny, ta place est en prison", brandit cette femme. Lors du procès italien, l'ex-président du groupe Eternit a été condamné à seize ans de prison.

Le procès de Turin s’est ouvert le 10 décembre 2009. Il vient de se terminer. Une procédure fleuve qui aura duré plus de deux ans, avec plus de 6 000 parties civiles.

Deux hauts dirigeants d’Eternit - le baron belge Louis de Cartier de Marchienne et le milliardaire suisse Stephan Schmidheiny – qui comparaissaient pour « désastre sanitaire » ont été reconnus coupables, d’avoir par « non-respect des règles sanitaires et environnementales« , provoqué la mort de 3 000 personnes (anciens ouvriers ou riverains des usines).

Ils ont été condamnés à 16 années de prison.

Tout cela c’est très bien il a une justice sauf qu’en France, on attend toujours qu’un juge bienveillant veuille bien se pencher sur le sort des victimes, il n’y aucune raison de croire que le paysage infernal soit moins triste en France qu’en Italie. Eternit, Everite, les fabricants de fibro-ciment et de flocage isolant ont sévi bien après que l’on connaisse parfaitement la dangerosité du matériau. Pourtant ces sociétés ont poursuivi leur course folle aux profits en hésitant pas à exposer sciemment leur employés et leurs clients.

Le Monde:  » La procédure italienne diffère de la française : en Italie, il n’y a pas d’instruction, l’enquête est faite par le parquet, c’est une procédure contradictoire, à l’anglo-saxonne, avec des audiences plus longues. Mais la grande différence, c’est qu’en Italie, le parquet est réellement indépendant. Il n’a pas hésité à citer devant le juge l’ex-propriétaire du groupe suisse Eternit, Stephan Schmidheiny, et le baron belge Jean-Louis de Cartier de Marchienne [actionnaire et administrateur d'Eternit Italie]. A l’inverse, en France, le parquet n’a jamais engagé de poursuites. On croirait qu’il fait tout pour éviter un procès, comme si la catastrophe de l’amiante n’avait pas entraîné de morts. Cette indifférence incompréhensible de la part du parquet est sans doute due au fait qu’il est complètement soumis au pouvoir exécutif. »

L’Europe en favorisant une sorte de jurisprudence au niveau communautaire pourrait-elle devenir autre-chose qu’un mega-store sans âme, que cette place-forte du mercantilisme qu’on nous vend à longueur de slogan ? Ce qui est possible en Italie pourrait-il servir aussi en notre soi-disant terre d’égalité ?

Un tel exemple pourrait bien me réconcilier avec une autre idée de l’Europe, une Europe refuge, une Europe protectrice, une Europe sans « profits-tueurs ».

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L’ITALIE SOUS LA BOTTE

Posté par provola le 19 novembre 2011

                          Mardi prochain le nouveau Président du Conseil italien Mario Monti sera à Bruxelles pour présenter son programme de mesures à Herman Van Rompuy, le Président du Conseil européen. Puis il rencontrera Merkel et De Funès qui l’attendent de pied ferme pour ratifier le serrage de vis.

Monti qui vient d’obtenir la confiance du parlement a prévenu: « Les premières décisions ne seront pas très agréables ».

Tout ce qui heurtera la population sera pain béni aux yeux des marchés qui attendent que le bon peuple rembourse les travers d’un système qu’il l’aura spolié, en spoliant l’Etat, la maison commune. Le vote favorable n’est pas venu acquiesser sur la présentation des mesures à adopter mais sur le seul nom du Président du Conseil qui les égrènera dès lundi prochain. Les représentants du peuple n’ont donc pas eu à se prononcer sur le plan de rigueur mais uniquement sur la personnalité qui est en droit de les faire passer. En gros, le Parlement sans réel pouvoir accepte d’accorder sa confiance à l’homme en charge de faire passer des lois, quelqu’elles soient.

Un Parlement sans pouvoir et c’est le peuple qui est démuni. Cela fonctionne comme si on était en présence d’un Parti unique, en d’autres temps cela s’appellait une dictature, aujourd’hui un vote de confiance. 

Le Président de la Ligue du Nord (le seul parti à ne pas avoir accordé un vote favorable au nouveau gouvernement), Umberto Bossi a ainsi répondu: « Monti est une couverture, ils l’ont mis en place pour faire le méchant, ils le jetterons quand les gens commenceront à être en colère. » 

Berlusconi a déjà prévenu: » le gouvernement durera le temps qu’on voudra bien ».

Sous-entendu, le temps que le Parti des Libertés, qui ne l’oublions pas garde la majorité au Parlement jusqu’en 2013, l’aura décidé. Le temps que Monti se charge du sale boulot, qui finira par rebuter la population, qui au bout du compte se réfugira vers le premier populiste venu… vers le Cavaliere, pourquoi pas. Au point où l’on en est…

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LE SAUVEUR SE SAUVE

Posté par provola le 10 novembre 2011

                         L‘épilogue d’une catastrophe prévue de longue date, la résultante d’une gabegie programmée, la fin de Berlusconi est l’agonie d’un pays qui aura cru détenir le Sauveur et qui devra en avaler toutes les couleuvres et les mortelles conséquences. Le Cavaliere au cheval cabré, aura été le voleur global, le menteur absolu, le violeur autorisé, le mal-élevé au dessus de toutes les lois, le faiseur de lois ad personam.

Sa chute n’a rien d’étonnant, elle était inscrite dans ses gênes, ce qui l’est plus, c’est la rapidité avec laquelle les événements se bousculent actuellement. Le spread, c’est à dire la différence entre les taux d’intérêts de la dette italienne par rapport aux taux de la dette allemande sont désormais de 500 points de base, soit 5 % plus élevés. Plus la botte se pare de bonnes intentions, moins les marchés lui font confiance et plus les taux augmentent. La course contre la montre est désormais lancée qui ne s’arrêtera qu’avec la mort clinique du patient.  

Nous assistons à « la resa dei conti » comme disent les Italiens , »nous en sommes au bout du compte », au résultat mille fois annoncé d’une série noire, celle des coups fourrés du plus grand des truands, celui que l’illustre professeur d’économie Nouriel Roubini a nommé  » le vulgaire incapable ». Mais Roubini se trompe, ce n’est pas faire injure à cet économiste de renommée internationale que de lui rappeler que rien dans la tactique de Berlusconi ne laisse croire en une quelconque incapacité car le bouffon est loin d’être un imbécile, il est au contraire un remarquable bonimenteur de foire, un vendeur d’illusions en même temps qu’un distributeur de postes prestigieux et de libertés individuelles pour les copains.

Il est le Michelange de la voûte céleste du capitalisme, attaché à sa fresque Sixtine comme l’artiste au pinceau divin l’était sur son échafaudage génial.  

Le petit farceur à la sauvette qui entama sa carrière sur un paquebot comme animateur de pacotilles, se transforma vite en redoutable exploiteur des temps modernes, en entrepreneur de grand vol, sorte de Francis Bouygues à la botte des clans, bénéficiant de ses amitiés haut placées, Craxi en l’occurrence (le socialiste délinquant, obligé jusqu’à sa mort de se réfugier en Tunisie pour échapper à la justice italienne ), alors 1er ministre, attribuant tous les grands projets à une entreprise de construction surfant sur ses cartes de visites.

Les relations troubles avec la mafia, en plus ou en même temps que l’appui du puissant homme d’état, permirent que la société de construction de Berlusconi s’adjuge les grands travaux de la nouvelle ville de Milan, puis se lance dans la télévision privée. Le fourbe se lança alors dans l’aventure des médias comme un vautour se jette sur ses carcasses.

Des jolies filles, plus dévêtues qu’intelligentes, des paillettes plus que de la réflexion, le succès de l’audimat participa de cette lobotomisation radicale de la société, sous la protection tacite de l’église, qui voyait en ce masque des mille une nuits un rempart contre les menaçantes troupes de gauche. 

Berlusconi a coutume de dire: « il suffit que je mette une belle fille à l’antenne pour qu’elle devienne célèbre immédiatement et qu’elle endosse d’un coup une incroyable valeur marchande » 

La femme à forte poitrine devint alors le produit phare, qui comme une action en bourse, prend de la valeur par la magie du petit écran, asservissant l’inconscient collectif de tout un peuple. La dérive people s’accomplit, le spumante coula à flot, la parade de minuit rassembla les cohortes de caddies ? Les chaînes de télévisions du magnat diffusèrent une petite musique enivrante:

« Chers téléspectateurs regardez ces belles cuisses, à quoi cela vous sert-il de penser à autres chose, à quoi bon vous paralyser l’esprit de choses sérieuses ?

Et le plus improbable se produisit, ce discours minimaliste toucha sa cible, la partie tendre du cortex du consommateur, cela hypnotisa les foules durant un quart de siècle. Les soubrettes occupèrent le champ politique, participant à la foire aux idées, la démocratie se mit à ressembler à une kermesse géante à une affaire trop compliquée pour un électorat conditionné à la sauce ketchup. 

Berlusconi avait désormais les moyens armés de son intention finale: conquérir le pouvoir pour mettre à l’abri son empire.

La première mesure de son premier mandat de premier ministre fut de supprimer les droits de succession, ce qui devrait bénéfier en premier lieu à ses propres enfants, lui le détenteur de la trentième fortune mondiale; la suite fut un déchaînement populiste basé sur une course folle à la suppression de tout type de taxation.

Cette rhétorique libérale, ce slogan « je supprime les impôts  » devait relancer la machine, redonner confiance aux riches qui dans un élan de mansuétude pour les petits citoyens, devaient se ruer dans une consommation effrénée, apte à ramener la croissance. N’entendez-vous pas derrière ce macabre présage, le  » je n’ai pas été élu pour augmenter les impôts » de De Funès ? Les impôts des riches bien sûr.

Bien évidemment, rien de tout cela ne se produisit, l’évasion devint la règle, la Suisse une destination, les déficits s’accumulèrent, les exilés fiscaux ne rentrèrent jamais, et l’État, devenu le dindon de la farce se trouva bien dépourvu, le jour venu, le jour du testament dernier.

Il ne reste que les décombres du royaume, de la farce, comme un air de fin du monde, du genre du monde d’après, dans Terminator. Le chevalier noir,désarçonné, a quitté la place, sa dernière volonté sera de placer sur le trône tremblant un sous-fifre, un Bernardo qui saura le moment venu planquer les casseroles qui ne manqueront pas de resurgir, comme un tocsin fatal. 

Le cheval cabré a laissé la place aux vaches maigres.

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TCHAO PANTIN

Posté par provola le 9 novembre 2011

TCHAO PANTIN dans ITALIE dans ITALIE

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LE FEU QUI COUVE: LA MANIF DES INDIGNÉS A ROME EN DIRECT

Posté par provola le 15 octobre 2011

 Gli indignati invadono Roma -     Tv     -   Video 1   -   2           Ma i black-bloc scatenano guerriglia   Foto     Video

LE FEU QUI COUVE: LA MANIF DES INDIGNÉS A ROME EN DIRECT dans ITALIE dans ITALIE

                            Ça dégénère à Rome, Rome qui brûle, un fleuve d’indignés se déverse dans les rues de la louve, venus de toute la péninsule, les manifestants pointent du doigt le fait que le système bancaire dicte désormais sa loi aux gouvernements qui de fait deviennent des gouvernements fantoches, seulement là pour appliquer les dictâts des marchés. On assiste même à des scènes de guérilla urbaine en marge des cortèges.SLIDE99

A 18H30 la manif n’est pas près de se disperser, cela annonce une nuit de protestations à rallonge. La magouille de Berlusconnerie hier au Parlement pour tenter de conserver le pouvoir à tous prix ne passe visiblement pas, le peuple ne supporte plus les petits jeux de chaises musicales au parlement, la politique spectacle qui n’aboutit à aucune solution.

La jeunesse est sans avenir, sans espoir, aujourd’hui elle prend la rue à témoin pour délivrer son message de douleur.  

Ci-dessous le lien pour suivre la manif en direct, un avant-goût de ce qui pourrait se passer rapidement en France:   

http://www.corriere.it/

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LE COUP D’ÉTAT DE LA BCE EN ITALIE (LES RÉACTIONS 2)

Posté par provola le 6 octobre 2011

                    Je voudrais aujourd’hui mettre à l’honneur une réponse reçue hier sur Agoravox à propos de mon article sur la lettre de la BCE envoyée cet été à Berlusconi.  Merci Razzara:

Par Razzara  5 octobre 17:36 Razzara

Ci-dessous la copie d’un courriel reçu ce jour… du bonheur :

 Subject : Culture, coupes budgétaires, public et chef d’opéra révolutionnaire

 *Silvio Berlusconi renversé par Giuseppe Verdi ???*

Le 12 mars dernier, l’Italie fêtait le 150 ème anniversaire de sa création et à cette occasion fut donnée, à l’opéra de Rome, une représentation de l’opéra le plus symbolique de cette unification : Nabucco de Giuseppe Verdi, dirigé par Riccardo Muti.

Nabucco de Verdi est une œuvre autant musicale que politique : elle évoque l’épisode de l’esclavage des juifs à Babylone, et le fameux chant « Va pensiero » est celui du Chœur des esclaves opprimés. En Italie, ce chant est le symbole de la quête de liberté du peuple, qui dans les années 1840 -époque où l’opéra fut écrit – était opprimé par l’empire des Habsbourg, et qui se battit jusqu’à la création de l’Italie unifiée.

Avant la représentation, Gianni Alemanno, le maire de Rome, est monté sur scène pour prononcer un discours dénonçant les coupes dans le budget de la culture du gouvernement. Et ce, alors qu’Alemanno est un membre du parti au pouvoir et un ancien ministre de Berlusconi.

Cette intervention politique, dans un moment culturel des plus symboliques pour l’Italie, allait produire un effet inattendu, d’autant plus que Sylvio Berlusconi en personne assistait à la représentation…

Riccardo Muti, le chef d’orchestre, raconte ce qui fut une véritable soirée de révolution : « Au tout début, il y a eu une grande ovation dans le public. Puis nous avons commencé l’opéra. Il se déroula très bien, mais lorsque nous en sommes arrivés au fameux chant Va Pensiero, j’ai immédiatement senti que l’atmosphère devenait tendue dans le public. Il y a des choses que vous ne pouvez pas décrire, mais que vous sentez.

Auparavant, c’est le silence du public qui régnait.

Mais au moment où les gens ont réalisé que le Va Pensiero allait démarrer, le silence s’est rempli d’une véritable ferveur. On pouvait sentir la réaction viscérale du public à la lamentation des esclaves qui chantent :

« Oh ma patrie, si belle et perdue ! ».

 Alors que le Chœur arrivait à sa fin, dans le public certains s’écriaient déjà : « Bis ! » Le public commençait à crier « Vive l’Italie ! » et « Vive Verdi ! » Des gens du poulailler (places tout en haut de l’opéra) commencèrent à jeter des papiers remplis de messages patriotiques certains demandant « Muti, sénateur à vie ».

Bien qu’il l’eut déjà fait une seule fois à La Scala de Milan en 1986, Muti hésita à accorder le « bis » pour le Va pensiero. Pour lui, un opéra doit aller du début à la fin. « Je ne voulais pas faire simplement jouer un bis. Il fallait qu’il y ait une intention particulière. », raconte-t-il.

Mais le sentiment patriotique s’était déjà réveillé dans le public. Dans un geste théâtral, le chef d’orchestre s’est alors retourné sur son podium, faisant face à la fois au public et à M.Berlusconi, et voilà ce qui s’est produit :

Après que les appels pour un « bis » du « Va Pensiero » se soient tus, on entend dans le public : « Longue vie à l’Italie ! »

Le chef d’orchestre Riccardo Muti : Oui, je suis d’accord avec ça, « Longue vie à l’Italie » mais… > [applaudissements] Muti : Je n’ai plus 30 ans et j’ai vécu ma vie, mais en tant qu’Italien qui a beaucoup parcouru le monde, j’ai honte de ce qui se passe dans mon pays. Donc j’acquiesce à votre demande de bis pour le « Va Pensiero » à nouveau. Ce n’est pas seulement pour la joie patriotique que je ressens, mais parce que ce soir, alors que je dirigeais le Choeur qui chantait « O mon pays, beau et perdu », j’ai pensé que si nous continuons ainsi, nous allons tuer la culture sur laquelle l’histoire de l’Italie est bâtie. Auquel cas, nous, notre patrie, serait vraiment « belle et perdue ».

[Applaudissements à tout rompre, y compris des artistes sur scène]

Muti : Depuis que règne par ici un « climat italien », moi, Muti, je me suis tu depuis de trop longues années. Je voudrais maintenant… nous devrions donner du sens à ce chant ; comme nous sommes dans notre Maison, le théâtre de la capitale, et avec un Chœur qui a chanté magnifiquement, et qui est accompagné magnifiquement, si vous le voulez bien, je vous propose de vous joindre à nous pour chanter tous ensemble. C’est alors qu’il invita le public à chanter avec le Chœur des esclaves.

« J’ai vu des groupes de gens se lever. Tout l’opéra de Rome s’est levé. Et le Chœur s’est lui aussi levé. Ce fut un moment magique dans l’opéra. »

« Ce soir-là fut non seulement une représentation du Nabucco, mais également une déclaration du théâtre de la capitale à l’attention des politiciens. »

Voici une vidéo de ce moment plein d’émotion :

http://www.youtube.com/embed/G_gmtO6JnRs

Razzara

 

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LE COUP D’ÉTAT DE LA BCE EN ITALIE (LES RÉACTIONS)

Posté par provola le 5 octobre 2011

Article accepté à la publication sur LE COUP D'ÉTAT DE LA BCE EN ITALIE (LES RÉACTIONS) dans EUROPE icone_redacteur2

Par devphil30  5 octobre 11:49

Mais à quoi sert la BCE ???

A dicter et à plomber les politiques des états européens ???

A quand une reforme de pour permettre au pays de ne plus être dépend des banques pour emprunter , cette fameuse loi de 1973 signée par Pompidou nous mènera en France comme pour la Grèce , l’Italie et bientôt l’Espagne au bord du gouffre financier ce qui induira des révoltes voir même un conflit armé ….

Rien de mieux qu’une bonne guerre pour relancer l’économie n’est-ce pas messieurs les banquiers bien au chaud dans vos banques en attendant que le monde s’entre-déchire pour en récolter les fruits de la reconstruction ……

Réduisez les dépenses publiques via à vis des administrations pour mieux enfoncer le pays dans la récession mais qui sont ces imbéciles qui n’ont jamais appris l’histoire ou plutôt qui veulent reproduire la crise de 1929 en fabriquant une crise basée sur une gestion incontrôlable des marchés financiers.

Courage c’est bientôt le tour de la France ……

Philippe

Par GLANDU  5 octobre 12:06 GLANDU

le brésil va aider l’ue…parait il
donc l’ue va emprunter au brésil. A quel taux SVP et qui va payer pour recapitaliser les banques ?
MERCI

Par Scual  5 octobre 12:37

Le problème n’est pas la BCE mais ceux qui obéissent.

Par Aldous  5 octobre 13:44 Aldous

Le coup d’état est en cours sur toute l’Eurozone depuis l’adoption du Mécanisme Européen de Stabilité qui est en fait une sangsue destinée à vider les états de leurs trésor public.

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  • vote : 1

    Par Catherine Segurane 5 octobre 18:26

    Catherine Segurane donateur-d876a dans ITALIE

    Même analyse.

    Il faut faire tourner cette lettre au maximum.

    Si on ne se défend pas, c’en est fini de la démocratie.
    Par Guzecha  5 octobre 17:06 Guzecha

    A gerber, cette missive…

  • Par lloreen  5 octobre 19:16

    Révolutionnaire !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

    http://mahamudras.blogspot.com/2011…

  • Par Sat is Fay  5 octobre 21:53

    Cette lettre de Trichet est un véritable torche cul !! privatisez et ne laissez rien aux gens, mieux vaut pas que ce fumier passe par la vindicte populaire…

  • Par Le taulier (xxx.xxx.xxx.74) 5 octobre 22:44 Le taulier

    N’importe quoi ! Les Italiens font plus confiance en la BCE qu’en leurs propres politiciens

    Il n’y a pas de coup d’état puisque le gouvernement italien est d’accord avec ce que demande Trichet. Seulement comme Berlusconi est toujours en campagne électorale il préfère présenter les mauvaises nouvelles comme étant imposés de l’étranger.

    Et puis franchement si les Italiens ne sont d’accord ils peuvent toujours quitter l’UE, cette option est prévue dans le traité de Lisbonne.

  • Par Tall (xxx.xxx.xxx.143) 5 octobre 22:50 Tall

    Mais il n’y aura pas de taxe sur le bunga-bunga .. smiley

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LE COUP D’ÉTAT DE LA BCE EN ITALIE

Posté par provola le 4 octobre 2011

                                  En ce début aout 2011, les marchés financiers sont au bord de l’implosion, les pays les plus endettés de la zone Euro sont attaqués et la BCE en profite pour administrer à ces pays désignés comme du club méditerranée une cure de cheval sous la forme d’une injonction à procéder au plus vite aux réformes visant à imposer une plus grande flexibilité du marché du travail, une baisse des prestations sociales, tout cela bien sûr sans passer par la voie parlementaire c’est à dire sans en référer au peuple mais en procédant en urgence par décrets.

Trichet et son successeur Draghi prennent la plume pour prévenir Berlusconi. Cette lettre est longtemps restée un mystère, il en fut longtemps question sans réelles preuves de son existence avant que le journal italien le Corriere della Sera, la semaine denière, par des chemins de traverse ne trouve les moyens de se la procurer. Sa teneur dépasse ce que l’on avait pu imaginer de plus humiliant pour le peuple italien, carrément dépouillé de sa souveraineté.

Voici le texte intégral de cette lettre de la BCE (ou plutôt de cette missive), adressée au Premier Ministre italien, voici le genre de dictat que risque de recevoir le nouveau Président français, peu après sa prise de fonction à l’Elysée au printemps prochain.

« Cher Premier ministre,

Le conseil des gouverneurs de la Banque centrale européenne a discuté le 4 août de la situation de l’Italie sur les marchés obligataires. Le conseil considère qu’une démarche rapide de la part des autorités italiennes est essentielle pour restaurer la confiance des investisseurs.

Le sommet des chefs d’Etat et de gouvernements du 21 juillet 2011 a conclu que « les pays de la zone euro réaffirment solennellement leur détermination inflexible à honorer pleinement leur propre signature souveraine et tout leur engagement à des conditions fiscales soutenables et des réformes structurelles ». Le Conseil considère que l’Italie doit d’urgence rétablir sa signature souveraine et son engagement à une condition fiscale soutenable et des réformes structurelles. Le gouvernement italien a décidé d’établir un budget pour 2014 et, à cet effet, a récemment introduit une réforme fiscale. Ce sont des pas importants, mais ils ne sont pas suffisants.

A l’heure actuelle, nous considérons les mesures suivantes comme essentielles :

1) Nous constatons un besoin de mesures significatives pour stimuler la croissance potentielle. Certaines décisions récentes prises par le gouvernement vont dans ce sens ; d’autres sont en discussion avec les partenaires sociaux. Cependant, plus doit être fait et il est essentiel d’avancer d’une façon décisive. Les défis clés consistent à augmenter en particulier la concurrence, en particulier dans les services, afin d’améliorer la qualité des services publics et d’élaborer des systèmes régulateurs et fiscaux plus appropriés pour soutenir la compétitivité des entreprises et l’efficacité du marché du travail.

a) Une stratégie de réforme profonde et crédible, comprenant la libéralisation des services publics locaux et des services professionnels est requise. Cela devra s’appliquer en particulier pour l’offre des services locaux grâce à des privatisations à grande échelle ;

b) Il existe également le besoin d’une réforme supplémentaire du système de conventions collectives permettant des accords salariaux par entreprise afin d’adapter les salaires et les conditions de travail aux besoins spécifiques et d’augmenter leur pertinence par rapport à d’autres niveau de négociations. L’accord du 28 juin entre les organisations syndicales principales et les associations patronales vont dans cette direction ;

c) Un passage en revue en profondeur des règles concernant l’embauche et les licenciements devrait se faire en conjonction avec la création d’un système d’assurance chômage et un ensemble actif de politiques de travail capables de faciliter l’allocation des ressources vers des sociétés et des secteurs plus compétitifs.

2) Le gouvernement doit prendre des mesures immédiates et courageuses pour garantir la solidité des finances publiques.

Des mesures fiscales correctives supplémentaires sont nécessaires. Nous considérons comme essentiel pour les autorités italiennes d’avancer la date d’adoption des mesures décidé en juillet 2011 d’au moins d’un an. Le but devrait être d’obtenir un meilleur déficit que celui planifié pour 2011, un endettement net pour 2012 de 1% et un budget équilibré en 2012, pour l’essentiel par une réduction des dépenses. Il est possible d’intervenir encore plus sur le système des retraites, en durcissant les conditions d’éligibilité pour les retraites seniors et en alignant rapidement l’âge de la retraite pour femmes du secteur privé à celui établi pour les employés du secteur public permettant ainsi des économies dès 2012. En plus, le gouvernement devrait sérieusement envisager la réductions des coûts des employés du secteur public en renforçant les règles de remplacement et si nécessaire, en réduisant les salaires.

Une clause plafonnant automatiquement le déficit devrait être introduite, affirmant que tout dérapage s’éloignant des objectifs en matière de déficit sera automatiquement compensé par des coupes horizontales dans les dépenses discrétionnaires.

L’emprunt, y compris la dette commerciale et les dépenses des collectivités régionales et locales devra être soumis à un contrôle strict, conforme avec les principes de la réforme en cours des relations fiscales intergouvernementales. Étant donné la gravité de la situation actuelle des marchés, nous considérons comme essentiel que toutes les actions mentionnées dans la première et la deuxième section ci-dessus soient adoptées au plus vite par décrets-lois, suivi d’une ratification parlementaire fin septembre 2011. Une réforme constitutionnelle durcissant la législation fiscale serait également approprié.

3. Nous encourageons le gouvernement à prendre immédiatement des mesures afin de garantir une réforme majeurs de l’administration publique afin d’améliorer l’efficacité administrative et un esprit plus amical envers les entreprises [business friendliness]. Dans les entités publiques, l’utilisation d’indicateurs de performance devrait être systématique (en particulier dans la santé, l’éducation et le système judiciaire). Il existe un grand besoin d’un engagement fort pour abolir ou consolider des niveaux administratifs intermédiaires (notamment les provinces). Des actions destinées à réaliser des économies d’échelle dans les services publics devraient être renforcées. »

Nous faisons confiance au gouvernement pour prendre toutes les actions appropriées.

Mario Draghi, Jean-Claude Trichet »

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NO TAV (NON AU TGV), LE TGV NE PASSERA PAS

Posté par provola le 3 juillet 2011

                      

NO TAV (NON AU TGV), LE TGV NE PASSERA PAS dans ITALIE dans ITALIE

 

                            Voici deux jours que des affrontements violents opposent les forces de l’ordre et les manifestants du Val de Suse, qui refusent de voir passer le TGV Lyon Turin sur leur terre:

http://www.youtube.com/watch?v=munyDIXlis8

http://www.youtube.com/watch?v=woTkpfMu-uY

http://www.youtube.com/watch?v=jM-wOQDhSU4

http://multimedia.lastampa.it/multimedia/in-italia/lstp/62280/

Les écologistes aidés  par une majorité de la population locale veulent à tous prix empêcher le lancement des travaux de percement des tunnels devant être utilisés par la ligne. Différentes revendications sont à la base de ce mouvement de protestation qui dure depuis la signature de l’accord entre la France et l’Italie en 2001:

1.Aucune consultation démocratique n’a jamais été organisée pour demander l’avis de la population,

2.La ligne Lyon Turin qui s’inserre sur le couloir européen Lisbonne Kief pourrait être réalisée en agrandissant la ligne historique du tunnel du Fréjus en évitant ainsi de bouleverser une bonne partie de l’éco-système de la vallée

3.Les opposants estiment de plus que d’autres infrastructures sont bien plus urgentes et en particulier les services de transports publics en perpétuelle dégradation, comme les lignes de banlieues, les transports secondaires. L’idée Berlusconienne est souvent citée de la réalisation du pont de 15 milliards d’euros sur le détroit de Messine entre la botte et la Sicile qui permettrait aux trains de passer facilement le détroit mais n’ empêcherait nullement le réseau de l’île d’être l’un des plus obsolètes d’Europe avec des trains roulant à 50 km/h.

4.Certaines couches de terrain traversées par le tunnel sont composées d’amiante et la pollution des poussières d’amiante pourrait envahir la vallée. En effet le percement du tunnel de 50 km nécessite le stockage d’une quantité de déblais potentiellement contaminés. 

L’urgence du début des travaux est déterminée par l’ultimatum donné par la Commission européenne qui menace l’Italie de lui retirer les subventions si les travaux ne démarrent pas à la date fixée du 1er Juillet, d’où l’éclatement des violences de ce week-end.   

Encore un exemple du décalage croissant existant entre une administration sourde aux souhaits de la population dans une parodie de démocratie.

 

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L’ATOME ATOMISÉ

Posté par provola le 13 juin 2011

                           

 L'ATOME ATOMISÉ dans ITALIE 180313276-170219e1-5fd9-41a2-a90d-c3a125b775d5  dans NUCLEAIRE

 

                                   Berlusconi battu, écrabouillé, détruit, atomisé. L’Italie prend le train du renoncement à l’atome pour toujours. Le résultat du référendum sur le nucléaire en Italie est un triomphe pour les partisans anti-nucléaires.

A la question, « souhaitez-vous renoncer à l’énergie nucléaire ? » les citoyens ont voté oui…à 95%.

57% des électeurs se sont rendus aux urnes, le résultat dépendant d’un quorum de 50% de votants est donc validé.

A la bourse de Milan, les valeurs des énergies renouvelables sont en forte hausse de plus de 4%.   

Après la Suisse et l’Allemagne, un autre coup est porté au lobby nucléaire, rien n’est encore fait, ne nous faisons pas d’illusions sur la capacité des industriels à rebondir, mais ce soir, ne gâchons pas notre plaisir.

Et mettons-nous en posture de réclamer un tel vote en France. On peut déjà déduire de ce résultat historique qu’Areva (qui devait être l’artisan du renouveau nucléaire italien avec l’installation convenue entre Berlusconnerie et De Funès de quatre EPR) devra aller ailleurs se faire cuire un oeuf.

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LE DOIGT D’HONNEUR A BERLUSCONNERIE

Posté par provola le 14 février 2011

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(N. Vaglia)

                         1 million de femmes dans la rue à Rome, il n’y a pas qu’au Caire que l’on voit ça, qui en ont (enfin) marre de passer pour des planches à repasser, des strings à audimat et des jambes épilées. 20 ans que l’animal de foire, « le pornocrate » ratiboise le paysage économique italien en gagnant des parts d’électorat sur la corde raide des hommes, en dénudant systématiquement le sens du ridicule. La démocratie n’est plus qu’une télécratie.

Berlusconi a réussi le tour de force de faire croire aux Italiens qu’ils pouvaient tous devenir aussi riches que lui, sa première loi fut de supprimer les droits de successions, ce qui lui permit en premier lieu de transmettre avant l’heure son patrimoine sans imposition et cela en considérant qu’il est lui même la première fortune du pays.

Berlusconi a d’abord détruit la concurrence dans les médias, occupant tout l’espace audiovisuel, grâce à ses trois chaînes de télé dont l’une a toujours fonctionné sans jamais avoir eu le droit d’émettre, puis en rachetant Mondadori, le Hachette italien, pour dominer la presse. Ce monopole dans le privé lui a permis de prendre le pouvoir, jusqu’à détruire le centre gauche, marcher sur les ruines des anciens partis et gouverner avec les racistes de la ligue du nord. Et prendre enfin le contrôle de fait de l’audiovisuel public.

Le paysage politique italien ressemble au Colisée, détruit aux trois-quarts, les médias ressemblent à un film porno, l’économie est un souvenir avec un montant de la dette supérieur au PIB.

Le Président du Conseil est mis en examen pour proxénétisme aggravé sur mineures.

LA VITA E BELLA.    

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IL NE SE PASSE RIEN EN EUROPE

Posté par provola le 15 décembre 2010

                      Au lendemain d’une journée d’émeutes dans le centre des grandes villes italiennes, pas de traces d’une quelconque évocation de tensions sur les médias. C’est tout juste si France Inter parle de heurts ou du mécontentement des étudiants.

Voici encore une vidéo de ce que vous ne verrez pas au 20 h où on vous parlera du verbiage de Marine Le Pen, de l’accident d’unbus au passage à niveau avec un blessé, du braquage d’Aulnay-sous-bois ou des prochaines chutes de neige qui risquent d’entraver le week-end des skieurs. 

Autour de nous, le continent entier n’est qu’un brasier en devenir face à la dégradation de la situation économique, un chômage endémique à 10% de la population active, autant de précaires qui ne recherchent plus d’emploi car trop découragés pour le faire, des jeunes sans perspectives. Et puis des coupes franches dans les prestations sociales, des partis nationalistes qui ne sont plus tabous mais aux portes du pouvoir, le racisme qui est une alternative à la peur de l’avenir, des classes dirigeantes incurrentes de la montée des tensions sociales, l’oeil rivé sur les marchés, une gauche invisible, une politique fascisante, sectaire, comptable des sous des riches.

C’est tout cela qui est soigneusement occulté sur nos médias, appartenant aux mêmes monopoles commerciaux, animés par les mêmes marionnettes privilégiées. 

Ci-dessous le résumé de la journée d’émeutes sur la place du Peuple de Rome qui en présage de prochaines encore plus radicales sur notre vieux continent:  

http://tv.repubblica.it/cronaca/roma-la-battaglia-di-piazza-del-popolo/58360?video=&pagefrom=1

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BERLUSCONI ENFLAMME ROME

Posté par provola le 14 décembre 2010

                         La situation se dégrade à Rome, à la suite du vote de confiance ayant permis au Cavaliere, par un nouveau tour de passe-passe de se maintenir au pouvoir pour deux voix de majorité, deux voix de parlementaires de l’opposition qui pour une raison encore inexpliquée ont voté quand même en faveur du Premier ministre. Les étudiants excédés par les coupes budgétaires dans l’université ont attendu l’heure du verdict des urnes au parlement pour attaquer différents centres-villes, la bourse de Milan et le centre névralgique de Rome. Il semble bien que Berlusconi, qui a encore obtenu le droit de squatter un peu plus le pouvoir, va avoir du mal dorénavant à trouver une majorité pour faire voter les lois de récession sociale requises par Bruxelles et les marchés financiers.

Quelques images ci-dessous qui valent mieux qu’une explication:

Le commentaire, en Italien, en gros, il y avait des années qu’on avait pas vu une telle violence en Italie pour des manifestations politiques.

http://tv.repubblica.it/dossier/guerriglia-roma-protesta-black-bloc/la-polizia-ha-sputato-sui-manifestanti/58294?video=&pagefrom=1

Sur la même page de la Repubblica d’autres videos pour vous mettre dans l’ambiance de « Vacances romaines. »

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HISTOIRE D’EN PLEURER

Posté par provola le 8 novembre 2010

                   L’Italie ayant perdu depuis bien longtemps le sens de la collectivité, il ne lui restait plus pour assoir une unité quelque peu crédible que quelques vestiges d’une époque révolue. Ce temps où les légions romaines ne se contentaient pas de palabres inutiles mais tenaient dans leur Art de bâtisseurs un discours intemporel. Comme s’il fallait inscrire dans cette histoire  glorieuse une date fatidique ou soudainement l’humanité aurait décidé de mettre de coté son passé pour se consacrer aux contingences inavouables du présent, le gouvernement italien de l’ère berluconienne, ce pouvoir de couards se dispensa en ce jour maudit , samedi dernier pour la précision, d’assumer la totale responsabilité de l’effondrement d’une des merveilles du patrimoine mondial, la Glorius gladiatorius de Pompei.  

Ne vous méprenez pas, je ne vous parle pas d’un endroit quelconque des pissotières de l’Elysée, mais d’un haut lieu de notre mémoire collective, d’un bijou de notre civilisation, de notre maison à tous. Samedi dernier donc, on a pu assister stupéfaits à l’écroulement de la maison des gladiateurs de Pompeï, certainement sous l’effet d’un glissement de terrain du à de fortes pluies. Des ruines, voilà ce qui reste désormais de ce flambeau de l’Art romain, un amas de pierres, un vulgaire tas de sable. La réaction du Ministre (Stefano Bondi, le bon jour, il fallait l’inventer) des biens culturels ne se fit pas attendre, on eut aimé qu’elle intervint avant le désastre:« Il ne faut pas profiter de cette catastrophe pour créer une polémique ».

Voilà qui en dit long sur l’ état de l’Etat italien après des années de gestion Berlusconi. Le Ministre se préoccupe avant tout d’éteindre l’incendie de la polémique au lieu de prendre la seule décision décente: la démission. Tacher de gérer les effets politiques et de payer les maçons qui devront remonter les murs en parpaings est l’unique programme de diversion.   

Dans un pays qui concentre une bonne partie du patrimoine de l’humanité et qui consacre moins de 0,15% de son budget  à sa préservation (DIX FOIS MOINS QUE DES PAYS COMPARABLES ), il ne faut pas s’étonner que de telles calamités surviennent. Le Président de la République vocifère mais il n’a que le pouvoir de s’émouvoir, Berlusconi, lui est toujours en chasse de la prochaine vierge mineure et ça amuse tout le monde . Il lui importe juste d’effacer le tableau noir des vraies préoccupations du peuple.

Tant que les évadés fiscaux seront les héros de la farce, les mafias les premiers importateurs , les nichons refaits les vedettes du petit écran, la ligue des racistes du nord la clé de la vie politique, le pouvoir poursuivra sans coup férir son oeuvre de destruction dont l’écroulement de Pompeï n’est que la métaphore.

Car voilà que l’on spolie l’histoire après avoir rasé les fondements de la Nation, ultime imposture.

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